Accattivante l’immagine di copertina di questo articolo. Non è vero? Peccato che sia solo palesemente un montaggio. Ma la fotografia è una passione che deve anche divertirci e quest’anno in giro per le strade di Torino le Luci d’Artista non mi hanno particolarmente “divertito”. Queste sono giunte alla 27 edizione, chiaramente un successo e sono accese da fine ottobre ad inizio febbraio. Un eternità. Sono tantissimi giorni. Ormai le mie idee creative negli anni sono state tutte spremute. Sono luci stra fotografate e praticamente, salvo qualche sporadico spostamento di via, sempre le stesse. Si prova a fotografarle con ogni condizione atmosferica. Ma è rimasta ormai solo la pioggia per fare casomai i riflessi. Neve non se ne vede più, e nebbia nemmeno. Aggiungiamoci poi che quando piove o nevica molti fotografi incominciano ad accusare problemi di salute o pericoli catastrofici per la sopravvivenza della propria macchina fotografica.
E allora si. Un foto montaggio per spezzare la routine viene benvoluto.
In Piazza Castello
Fatti due passi fino a Piazza Castello ecco che, per spezzare la monotonia fotografica di cui sopra, si può giocare d’equilibrio con Palomar.
Un altra luce, un altro farò
Ed ecco una piccola installazione. Il Farò delle universiadi. Installato a pochi metri dove viene bruciato il falò di san Giovanni. Scusate il gioco di parole. L’installazione è interessante e si cerca qualche piacevole prospettiva.
Concludendo
Spesso le cose che abbiamo fotografato e rifotografato non ci appassionano più. Ma la sfida è dentro di noi. Ammetto sinceramente che quest’anno mi sono totalmente disinteressato delle luci d’artista. Soggetto che trovo ormai difficile che ci trasmetti quell’atmosfera magica.
Solo di uno che ho in testa da tanti anni non sono riuscito ancora a trovare il guizzo fotografico ed è l’installazione permanente al laghetto di Italia 61. Io non l’ho mai visto illuminato…