Prosegue il mio racconto del mio viaggio in Marocco, in questa parte vi porto con me verso le montagne dell’Atalante alla scoperta di un Marocco più remoto e altrettanto ricco di tradizioni. Passiamo dai colori di una grande città come Marrakech, iconica meta turistica, ad un paesaggio più remoto, più intimo, si turistico ma meno “commerciale”. Appare chiaro, anche ad un visitatore sprovveduto, che in quest’area, al centro della zona montuosa, il tenore di vita della gente è minore rispetto alle città ed anche rispetto alla zona desertica che ha beneficato dell’economia del turismo.
I monti dell’Atlante

Ho l’impressione che l’atlante sia solo una zona di passaggio per pochi turisti. Solo una breve pausa per dissetarci ci ha permesso di esplorare brevemente un piccolo paese che è rimasto nei miei ricordi segnato semplice col nome di paese. Ah. Il nome del paese è Ait Ben Amer.
Ragazze che vanno al fiume a lavare i panni, donne che aspettano l’arrivo di un autobus, e un signore che prende un passaggio. La vita (sembra) scorre lenta in questi monti lontani dalle città.
Il viaggio prosegue e ci fermiamo a fotografare un’altro paese che ha ancora i segni del recente terremoto. Possiamo notare le tende blu degli sfollati che sputano nella panorama della terra rossa.
Telouet
Passiamo per Telouet, paese caratteristico che vantava un bellissima Kasbah, che purtroppo ha ceduto alla forza del terremoto del settembre 2023. Sono passati solo sei mesi e le tracce sono ancora evidenti. Un cartellone ne ricorda ancora i fasti, mentre su un lato della montagna campeggia lo slogan del Marocco, lo troveremo scritto più volte durante il nostro viaggio.
Ci fermiamo per una breve sosta e qualche foto a ricordo di questo luogo. Anche qua poca gente nelle strade.
Ait-Ben-Haddou
Giungiamo alla nostra tappa finale di giornata in questa città fortificata patrimonio UNESCO. Come sempre è immancabile nel riad dove passeremo la notte, un the di benvenuto prima di andarla a vistarla. Troviamo una troupe Netflix che sta girando un episodio di non so quale serie tv. Aspettiamo la fine del ciack e possiamo addentrarci! D’altronde il Marocco è sede di importanti studi cinematografici. Il posto è molto affascinante. La sera poi sotto le stelle è un vero spettacolo!
Arriva la sera. E’ il primo momento tanto atteso del viaggio. Fotografare le stelle nel deserto! Il cielo è una meraviglia e le stelle sono una infinita che possiamo ammirare senza inquinamento luminoso! Che spettacolo!
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Possiamo ammirare il Gran Carro e il Piccolo Carro, Cassiopea e sopra la Giraffa e a sinistra un pezzo di Perseo. Nel cerchio l’ammasso dei Persei. Mentre osserviamo questa meraviglia lasciamo la seconda macchina fotografica fare il suo lungo lavoro ed ecco la meraviglia! Siamo in Marocco e la sua latitudine più vicina allenatore rispetto all’Italia ci mostra la stella polare poi in basso all’orizzonte di quanto noi siamo abituata a vederla nel cielo in Italia.
Andiamo a dormire sentendoci come un viaggiatore nel deserto guidati dalle stelle! Un nuovo giorno ci attende.
Kasbah Amridil
Qua entriamo proprio dentro una antica iconica Kasbah che è stata anche riprodotta sulle banconote marocchine ed è stata ripresa nel film Lawrence of Arabia. Insomma un vero pezzo di storia in cui noi possiamo addentraci.
Ok. Dopo un tuffo nel passato proseguiamo il nostro viaggio e facciamo tappa al paese successivo.
Ait Sedrate
Questo è un luogo escursionistico rinomato per le sue caratteristiche rocce a dita di scimmia. Noi le ammiriamo solo lontanamente, senza escursione, dobbiamo raggiungere la tappa serale del nostro giorno di viaggio e la dobbiamo essere ben carichi per la serata che ci attenderà! Non può mancare qualche foto a ricordo, di questa località monocolore spezzata dai vivaci colori di un bazar.
Dades
Qua a Dades altra tappa da cinque stelle del nostro viaggio, non le sto manco più a contare! Siamo nelle gole di Dades e siamo qua per fare della fotografia notturna alle scie delle macchine nella gola. Un ennesimo the di benvenuto ci da la carica per passare la serata. Ah, peccato per la piscina ma l’acqua non era proprio calda.. Si sale su in cima alla gola e ci si prepara per l’ora blu. L’attesa non è stata proprio piacevole sotto un freddo vento incessante, e qua un’altro the per spezzare l’attesa! Anche per i the ho perso il conto di quanti siano!
Ma l’attesa è sempre ben ripagata! Mai demordere!
E con Dades finisce questo lungo post ma il viaggio non è ancora finito! Vi aspetto per il prossimo episodio!
Marcello