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Marocco parte quarta: Il deserto

Ci avviciniamo sempre più alla fine di questo lungo viaggio che ci riserva ancora tante sorprese. Siamo di base a Merzouga nel deserto marocchino al confine con l’Algeria. Questa è una zona di popolazione berbera con radici nomade. Ma andiamo con ordine, vi racconto cosa abbiamo potuto ammirare in una giornata piena di impegni!

La Kasbah ⁨Moulay Ali Cherif⁩

Iniziamo ad un visita a questa Kasbah molto ben tenuta dove possiamo ammirare gli interni del bel palazzo. Portoni dai tipici archi, giardini lussureggianti e curatissimi, viuzze del paese e qualche oggetto nel tipico negozio locale di souvenir.

Ecco le guide locali che ci hanno accompagnato a questa visita. Soccorro con meraviglia che le decorazioni del portone hanno tutto un loro significato. Nell’Islam è vietata l’idolatria e le figure geometriche hanno un forte valore simbolico. I motivi geometrici complessi rappresentano l’infinito e la perfezione della creazione divina. Le forme circolari simboleggiano l’eternità, mentre le stelle a otto punte (tipiche dell’arte islamica marocchina) rappresentano l’ordine divino nell’universo.

Il mercato coperto a Rissani⁩

Ci tuffiamo in una realtà tipica visitando un mercato locale. Abiti, usanze, tutto molto diverso da noi. scendiamo dal nostro van e non possiamo notare i carretti delle famiglie che si recano al mercato. Mezzi a tre ruote fanno compagnia in questo andirivieni.

Anche gli abiti tradizionali fanno a contrarresti con l’abbigliamento più moderno.

Tutto questo senza ancora mettere piede all’interno del mercato. Questo è un mercato coperto da canne di bambù per rendere sopportabile sotto il caldo la sua fruizione.  Terra  battuta, merce nei sacchi alla rinfusa, contrattazioni, e tutto un suo modo di colori. Al mercato si va a piedi, in bicicletta e in apecar. Il mulo resta ancora un mezzo usatissimo e lo puoi trovare al suo interno oppure lasciati sotto il solo all’esterno legati ad una paletto nel terreno.

Dai muli sotto al sole facciamo un salto al mercato del bestiame per poi indirizzarci verso la zona delle botteghe. E’ enorme è un attimo perdersi!

La zona delle botteghe

Lungo la strada non posso fare a meno di scattare un paio di fotografie. Quella dei due uomini, riguardandola a casa mi ha colpito particolarmente per il loro gesto.

Il sole divide a due la strada, ferrri da riutilizzare e fabbro al lavoro.

Dopo una sosta a mangiare una pizza berbera non rimane che andarli a incontrarli, ma la girante è ancora lunga, prima un salto nel deserto.

Il deserto

Un paio di foto nel deserto colpiti dal vento e lavabi che si infila ovunque non posso mancare in un viaggio nel Marocco!

Qualche scatto a ricordo delle condizioni fotografiche nel deserto!

La miniera 

Se il paesaggio del deserto ha illuso fascino la visita della miniera abbandonata di Mifis l’ho è ancora di più! In alcuni momento il suolo ti fa sembrare su Marte. Possiamo vedere la città abbandonata e il contrasto delle tende dei turisti con l’avamposto di frontiera.

La storia della miniera di Mifis è affascinate, era un vecchia miniera francese in cui si estraeva piombo e zolfo ed era una difficile attività in un ambiente molto ostile.

Dopo tutto questa polvere ci vuole proprio un the per dissetarci e quale the migliore può essere quello degustato un accampmento berbero?

I nomadi 

Visitiamo l’accampamento per il the e l’ambiente è molto suggestivo. Saranno li per i turisti? Non lo so, so che sonotende abitate e le poche donne che escono dalla tenda si coprono subito il volto, un po per il vento e un po per la nostra presenza. La bandiera berbera sventola orgogliosa accanto a quella del Marocco raccontando l’integrazione di questi due popoli.

Il palmeto

Anche questa è stata un giornata intensa, ma non on Simao ancora stanchi e domi. Ci rechiamo nel palmeto del villaggio per scattare delle fotografie notturne. Le stelle qua sono luminosissime e non abbia inquinamento luminoso. La stella polare è bassa all’orizzonte e ci regala un bel startrail. Fotografando verso sud posso ammirare e riconoscere facilmente le costellazioni che lo caratterizzano.

Per questo episodio e tutto! Anche questo è stato un episodio lungo e come il predente con molte foto, d’altronde questo racconto prende vita con le immagini e rinunciarci spezza il cuore. Vi aspetto al prossimo ultimo episodio che concluderà questo fantastico viaggio.

Marcello

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