Dopo un poco di assenza dai palchi sono tornato a fotografare un paio di formazioni di amici.
Sono così tornate fuori dalla borsa quelle ottiche che nelle occasioni normali spesso vengono lasciate a casa. Parlo delle ottiche fisse che grazie alla loro maggiore luminosità mi consentono maggiore flessibilità con tempi brevi e bassi ISO. (Bassi mica tanto perché i 3200ISO si impostano con facilità anche a f1.4 ). Fotografando con ottiche fisse, i due corpi macchina li ritengo praticamente fondamentali e così anche il secondo corpo macchina ha fatto nuovamente la suo comparsa ed è tornato alla ribalta, se così si può dire…
Il primo concerto è stato al Molo di Lilith con musiche orientate al racconto del Che a Cuba. Tema della serata, colore del locale; la scelta di fotografare a colori è venuta di per se naturale e funzionale per enfatizzare il racconto.


Il secondo concerto è stato al Birrificio la Piazza, altra formazione e altra situazione dove gli enormi spartiti presenti sul palco hanno coperto molte situazioni fotografiche. Sapendo anche che avrei scattato da varie distanze mi sono portato dietro anche un bel tele che ho usato per quasi il 50% dei mei scatti. La cosa bella è che si, ho consegnato molte foto scattate col tele, ma quelle personali che poi preferisco di più, sono quelle riprese con le corti focali.

Fotografare un concerto è bello, divertente, entusiasmante e sfiancante. Ti chiamano per fare foto che poi devi restituire, e i particolari o gli attimi non ti devono sfuggire! Come la chitarra nella foto d’apertura (ma quante corde ha?) o passando dietro le quinte durante il concerto.
Sono due fotografie entrambe riprese con focale fissa, non ritagliate e con postproduzione ai minimi termini, dai colori perfetti ecc ecc. Si lo so, sono sensazioni personali o dati tecnici irrilevanti ai fruitori delle immagini, ma ti regalano a te che le hai scattate quella intima soddisfazione fotografica di aver fatto bene la fotografia stessa. E questo non sempre succede o non lo sentiamo dentro noi stessi.

Anche il finale di un concerto è sempre una sorpresa!

Eccoci qua, quest’articolo è stato un concerto di fotografie dove non si vede suonare, spero però che traspari l’emozione della musica stessa, che io ho cercato e trovato, anche a voi.
Grazie a tutti i musicisti che mi hanno permesso di salire sul loro palco e di condividere le loro emozioni.
Marcello